27 febbraio 2023

Urania n. 7 - Schiavi degli invisibili di Eric Frank Russel


CARATTERISTICHE EDITORIALI E FISICHE

Il libro è in forma discreta, molto pulito, ma le pagine interne sono forse un po' troppo brunite. Dorso perfetto, solido e coeso copertina impeccabile nonostante la piega da lettura lungo la costina. Presenta sul frontespizio la solita firma incomprensibile e la data "Gennaio 1953".

Schiavi degli Invisibili, in originale Sinister Barrier, viene dapprima pubblicato a puntate sulla rivista Unknown e vede la stampa in volume nel 1943. 

La "sinistra barriera" del titolo è quella del limite della visione umana nello spettro elettromagnetico, che nasconde l'idea geniale su cui si basa l'intera narrazione, ma non posso condannare la scelta traduttiva dell'editore italiano: è calzante, interessante e forse anche migliore dell'originale, che è criptico e non particolarmente eccitante per una copertina da edicola.

La traduzione è di Patrizio Dalloro, pseudonimo che Maria Teresa "Mutti" Maglione condivideva col compagno Giorgio Monicelli. In questo caso è proprio lei, ho verificato, ed è BRAVISSIMA. Non è solo una traduttrice di vaglia, ma anche un'autrice vera e propria - il numero 11 di Urania Rivista contiene infatti la prima puntata del romanzo I figli delle stelle di Elizabeth Stern, che altro non è che un suo ulteriore pseudonimo. 
Compagna, come detto, di Giorgio Monicelli, che fu fondatore di Urania nonché ideatore del termine "fantascienza" (per quel che ne so, attestato in stampa la prima volta proprio nell'editoriale del numero 1 de "I Romanzi di Urania", Le Sabbie di Marte di Clarke) e fratellastro maggiore del più famoso Mario, fu una splendida traduttrice dal francese e dall'inglese e le sue capacità qui sono del tutto evidenti. 
La traduzione è agile, la prosa elegante e immediata, niente suona fuori posto e nemmeno gli errori editoriali (errori di battitura, qualche ausiliario mancante... ho contato una dozzina di refusi del genere, che è nella media Urania) riescono a detrarre alcunché da un lavoro eccellente che aiuta la bella prosa di Russel a fare degnamente il suo lavoro. 

Oltre al romanzo illustrato, il numero comprende una rubrica scientifica e un varietà enigmistico. La rubrica si occupa di notizie scientifiche di cui non si è saputo più nulla (come ad esempio esperimenti che parrebbero aver determinato che le piante hanno un sistema nervoso come gli animali), della plausibilità di Atlantide e Lemuria e delle possibilità di vita su Giove, tutto scientificamente corretto secondo le conoscenze del tempo ma anche tutto molto possibilista: d'altronde Monicelli non aveva ben chiari i confini tra scienza e pseudoscienza, come dimostra in tutti i suoi scritti a riguardo.

RECENSIONE (SPOILER!)

A un certo punto, nel remotissimo futuro del 2015, cominciano a morire scienziati. Un sacco di scienziati. Tutte morti accidentali o per cause naturali, alcuni sono anche impazziti - compresi due scienziati finanziati dall'agenzia di Bill Graham, agente speciale, che decide di iniziare un'inchiesta perché qualcosa gli puzza.
Questo da il via a un'indagine serrata in cui le persone che potrebbero saperne qualcosa muoiono con terrificante tempismo poco prima di essere interrogate. Cosa sarà mai a causare questa strage? La risposta è effettivamente sconvolgente e geniale: salta fuori che la spiegazione di gran parte dei fenomeni "fortiani" è che, invisibile agli esseri umani, una razza di esseri sferici col diametro di un metro, azzurrini e fluttuanti chiamati Vitoni ci alleva, ci rapisce per studiarci e sperimenta su di noi, sterminando sistematicamente tutti coloro che, per un motivo o per l'altro, si accorgano della cosa e rischino di spifferare.

Telecinesi, levitazione, poteri psichici di varia natura sono il risultato di questi esperimenti, le sparizioni individuali o di massa sono dovute ai rapimenti. Anche fenomeni come fulmini globulari o fuochi di Sant'Elmo sono attribuiti a loro, così come banalità tipo i brividi lungo la schiena (è un Vitone che si nutre delle vostre emozioni) e mille altre cose. Russel se l'è studiata bene! Ha escogitato una spiegazione unica e coerente per tutti i fenomeni "sovrannaturali" e non vede l'ora di spargere per il romanzo queste chicche, a volte sorprendenti e inaspettate. ADORO. Miglior uso narrativo delle strampalate idee di Fort che io abbia mai visto.

Lo stato di cose appena descritto è dovuto al fatto che i Vitoni si nutrono della nostra energia nervosa, quindi per loro siamo mero bestiame. Ci hanno persino smanettato il DNA curiosi di sapere se potevano impiantarci alcune delle loro caratteristiche con lo stesso spirito in cui noi, a sentire uno degli scienziati, non possiamo fare a meno di insegnare a un pappagallo a "bestemmiare" (cit.) o a una scimmia a fumare e montare in bicicletta (brrrr, gli anni '30). 

Solo nel 2015 della finzione siamo a un livello tecnologico sufficiente a fotografarli, provare la loro esistenza e persino rendere la popolazione generale in grado di vederli con un particolare composto chimico da applicare sugli occhi... quindi si sono un filino indisposti nei nostri confronti come lo saremmo noi se le mandrie del mondo capissero cosa sta accadendo e decidessero che non gli conviene.

Peggio ancora, sono i Vitoni a incitare la violenza su larga scala, eccitando le menti dei loro schiavi per indurli a generare maggiore energia. Russel qui implica chiaramente che senza i Vitoni l'umanità non conoscerebbe la guerra, i conflitti sociali, le rivolte e ogni altra manifestazione di discordia, che è un bel pensiero... anche se secondo me ci dipinge in una luce un po' troppo ottimista e assolutoria.

Chi siano e perché siano qui, questi Vitoni, non si sa, nemmeno da quanto di preciso. C'è chi pensa siano invasori arrivati di recente, chi in un lontanissimo passato, chi ritiene che si tratti di esseri terrestri quanto noi e chi pensa che siamo noi gli alieni, importati sulla Terra dalla vera specie dominante. Le cose note oltre al loro aspetto sono che:

  • possono leggerci nel pensiero a breve distanza, motivo per cui sanno chi uccidere;
  • sanno influenzare le nostre emozioni per indurci in "appetitosi" stati di alta attività neurale;
  • nutrendosi della nostra energia possono causare infarti fatali (come hanno fatto per diversi scienziati);
  • non sono onnipotenti. Pur essendo composti di pura energia "vitale" ("Vitoni", appunto) sono esseri individualmente definiti e, come noi, se vogliono intervenire in un luogo devono prima andarci.
Con questa scoperta clamorosa, a cui si arriva con un colpo di scena ben costruito dopo una sessantina di pagine di suspance, Russel apre una sarabanda d'azione veloce e intensa in cui viene coinvolto il governo americano, ora determinato a comprendere e distruggere i padroni della Terra e (ovviamente) a guidare lo sforzo mondiale in tal senso.

Il romanzo si legge come un filmone catastrofico d'invasione, in cui scoperta si sussegue a scoperta, colpo a contraccolpo e la lotta per la supremazia sulla Terra è serrata. I personaggi, protagonista compreso, sono in genere molto monodimensionali e il loro unico compito è portare avanti una narrativa travolgente, coinvolgente, convincente e tanti altri "ente".

Voglio fare un esempio menzionando una delle primissime cose che accade dopo che il mondo è stato informato del pericolo. 

I Vitoni si rendono conto di cosa sta accadendo e passano al contrattacco. Russel (va detto, con una buona dose di becero orientalismo) descrive come i cittadini del Blocco Asiatico, a chiara egemonia giapponese, si lascino facilmente plagiare e conquistare da un'altra "razza" (di nuovo!) a causa delle loro "mentalità, usanze, religione e tradizioni" che ne fa "figli del Sol Levante"... il che avrebbe convinto le loro menti semplici che i Vitoni sono gli spiriti degli antenati perché simili al Sole (eh? Sono azzurri!). Uno potrebbe pensare che tali concezioni, compreso l'uso spregiudicato di kamikaze da parte del Blocco Asiatico, possano derivare dalle esperienza della seconda Guerra Mondiale, ma il romanzo è del '39. Pare proprio che idee del genere fossero già diffuse al tempo nella società americana. 
Il punto però è che la guerra totale (in cui si teme l'uso delle atomiche da parte di uno dei blocchi, che nel 1939 è notevole) è una delle primissime cose che accade, e da lì è tutta escalation.
Chapeau.

Ai miei occhi questo è sì, un romanzo d'azione, ma non esito a classificarlo come hard science fiction: Russel, da scrittore di gran classe, ci tiene a che tutto quel che racconta sia scientificamente plausibile e abbia una spiegazione che non solo ricada nell'alveo del possibile, ma contribuisca anche al ritmo e alla suspance della storia. 
Il mondo è futuristico quanto basta e in modo relativamente tipico per l'epoca. Le auto sono tutte "autogiro", cioè sono anche in grado di volare come elicotteri, ma le comunicazioni intercontinentali non sono possibili (nessuno aveva ancora immaginato i satelliti) e avvengono tramite radio a corto raggio o portando fisicamente i nastri presso le stazioni più lontane in modo che possano essere trasmessi oltre.

In conclusione mi è piaciuto molto, questo Schiavi degli Invisibili, confermando il mio amore per Russel che ritengo un signor scrittore capace di creare romanzi dalle premesse complesse e folli ma convincenti, serrati e accurati, senza fili di trama lasciati a penzolare, con personaggi un po' piatti che però le idee "grosse" e il ritmo fantastico compensano più che abbondantemente.


La splendida copertina di Caesar trasmette un'angoscia inenarrabile


Dorso

Quarta di copertina con Topolino, approdato alla Mondadori nel 1937 in formato giornale, passato a libretto nel 1949

Pubblicità di Grazia in seconda di copertina

Firma incomprensibile, mese e anno

Scheda dell'opera

Insolito trovare una Premessa dell'autore: bello vedere da dove gli sia arrivata l'idea

Si comincia!

Gli "autogiro"

I malesi e lo stato di amok. Il concetto è del 1849 e, al momento in cui scrive Russel, è una curiosità antropologica, ma al giorno d'oggi è ritenuta una sindrome culturale

I bombardamenti del blocco Asiatico

Illustrazioni interne di Carlo Jacono come al solito

"Televisione, radio, telegrafo, corrieri stratosferici": le comunicazioni nel 2015

Le sfere sono Vitoni!

Il povero Wohl, coprotagonista, ne passa di ogni colore

Pubblicità

Un Vitone che si nutre

Dagli al Vitone col raggio!

Pubblicità per Urania Rivista

Repetita juvant...

L'angolo enigmistico

Quarta di copertina

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