28 gennaio 2023

Urania n. 3 - L'orrenda invasione di John Wyndham

CARATTERISTICHE EDITORIALI E FISICHE

Copertina un po’ ammaccata ai bordi ma robusto ed elastico, carta bianca e in ottime condizioni. 

Presenta una firma per me indecifrabile sulla pagina del titolo e la data Novembre 1952, che è il mese di uscita del numero.

Traduzione di Marisa Bulgheroni, che fa un OTTIMO lavoro anche se sbagliano il suo nome! D'altronde è una traduttrice di rango. Ogni tanto i dialoghi fanno sorridere per il registro desueto, ma la Bulgheroni non ha paura di usare i termini inglesi quando necessita e lo fa con coerenza, in modo appropriato, invece di arrischiare invenzioni autarchiche: è una scelta adeguata e applicata con coerenza. La prosa di Wyndham ne esce interpretata bene, in modo dinamico e moderno. Il linguaggio è un piacere da leggere. Ogni tanto ci si imbatte in frasi sorprendenti che, pur fiorite, hanno una concisione descrittiva da applauso e ogni termine, sia comune che ricercato, è usato in modo giusto al posto giusto. In generale ottimo lavoro, niente traduttese in vista.

Pochissimi errori di battitura, molto meno della media Urania :D


RECENSIONE (SPOILER!)

Gli spoiler sono più nelle foto che nella recensione, perché la trama è incredibilmente movimentata e succedono un sacco di cose: anche solo un riassunto per grandi capi verrebbe lunghissimo. Inoltre sarebbe un peccato rovinare la storia a chi, come me, per qualche assurdo motivo non l’ha ancora letto. E poi sono pigro. E poi perché siete ancora qui? Leggetelo! È fico!

Vabbè, qualcosa da dire ci sarebbe anche.

The Day of the Tryffids (titolo originale che Urania riporta in maniera errata nella scheda dell’opera, dimenticando l’articolo) “si legge” come un buon film postapocalittico e non mi stupisce affatto che sia stato adattato più volte per il cinema. Mi sono imbattuto poco in Wyndham nel corso della vita, era difficile da trovare, ma l’ho sempre trovato immaginifico, realistico, temerario nel portare le sue premesse alle estreme conseguenze logiche. D’altronde molte sue opere, inclusi diversi racconti brevi, sono state adattate per lo schermo e c’è un motivo: Wyndham scrive romanzi notevoli!

Questo non fa eccezione. Offre uno scenario apocalittico agghiacciante che getta subito il lettore nel mezzo di un caos rivelato poco a poco in maniera tanto casual quanto inquietante. Il punto di vista in prima persona aiuta a entrare nella testa del protagonista, si è subito coinvolti e si esplora l’ambiente insieme lui, vivendo “in tempo reale” le stesse vicende. Ci si trova nei suoi panni, a ponderare le sue stesse scelte, a immaginare cosa faremmo. Wyndham è BRAVO, conduce la prosa con piglio sicuro dall’inizio alla fine: niente momenti fiacchi, niente gravi e brusche interruzioni della sospensione dell’incredulità.

Il povero sfortunato che seguiamo per una Londra improvvisamente deserta è un tipo che pensa. Per carità, per metà è un classico, rude eroe vecchio stampo senza compromessi, forte e deciso e con pochi dubbi, ma non risulta fastidiosamente macho o superumano: per l’altra metà quei dubbi sono seri, ben ponderati, la loro risoluzione non è scontata ed è sempre resa appassionante dalle scelte morali che si trova davanti e dalle forti emozioni che prova in una situazione così estrema. Agisce sempre in maniera plausibile per la situazione, sia emotivamente che razionalmente.

La controparte femminile è quello che si definiva al tempo una “ragazza emancipata”: famosa autrice di un romanzo scandaloso, ovviamente bella e seducente ma anche pratica, razionale e coraggiosa. È un peccato che si avvierà al ruolo di donna “tradizionale” nella nuova società che necessita bambini. Ciononostante non è un pupazzo né una damigella da salvare, ma una che sa quel che fa e se la cava per suo conto per mezzo libro. La trasformazione da uno stato all’altro è trattata in maniera non troppo superficiale e Wyndham vende bene sia la storia d’amore che l’urgenza della situazione. Il livello della narrazione rimane comunque alto.

Per quanto concerne la scienza non c’è niente di palesemente implausibile, a mio avviso, almeno di certo non per gli anni ‘50! Wyndham si fa lo scrupolo di cercare sempre la credibilità.

I trifidi sono MERAVIGLIOSI e  le illustrazioni (qui sotto) li rappresentano in modo fedelissimo alla descrizione. Li trovo sia carini che terrificanti, ma con tendenza al “carini” :D 

La loro biologia non è data in grande dettaglio, ma a sufficienza da essere plausibile. Sono una minaccia credibile, spaventosa, impossibile da fermare in un mondo in cui quasi nessuno vede più. Lo stesso dicasi per i lampi verdi che accecano dall’orbita  quasi tutta l’umanità: nel 1952 i razzi a malapena sapevamo che erano, in orbita non c’era ancora nulla e quindi ogni ipotesi era buona, ma  Wyndham la sua fisica la capiva e qui la usa quanto basta per venderci la cosa.

Mi piace anche il fatto che la colpa dell’apocalisse non sia attribuita a invasioni aliene, meteoriti, vulcani o chissà quale altra causa esterna, ma ponga il fardello sulle spalle dell’umanità che si è costruita da sola questo bel futuro da schifo con paranoia guerrafondaia e avidità incommensurabile.

In chiusura prosegue "Oltre l'invisibile", romanzo di Simak che recensirò quando avrò finito.

Sono pronto a scommettere che l’illustratore (Curt Caesar) non abbia ricevuto nemmeno una descrizione dei trifidi protagonisti del libro :D

Ex Libris

Scheda dell’opera, titolo originale e nome della traduttrice sbagliati

Si parte così, al fulmicotone. Incipit geniale

La quantità di bestemmie che profferisce la gente in questo libro è apparentemente spaventosa: credo che la traduttrice stesse cercando qualche equivalente di “swearing” che rendesse l’idea di imprecazioni MOLTO pesanti :D

Il disegnatore delle splendide illustrazioni interne è Carlo Jacono, copertinista tra l'altro di moltissimi Gialli Mondadori

Il primo trifido! Sono BELLERRIMI

Quando parlo di linguaggio fantastico intendo questo. “(...) dubito che ella mi udisse. Aveva concentrato di nuovo la sua attenzione sull’uomo che giaceva nel viale e teneva d’occhio il trifido ergentesi lì accanto”. Sintetico, elegante, chiarissimo.

FUGGITE SCIOCCHI!

Sono così carini

Bellissimo l’elicottero

Piattaforma orbitale per razzi


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